Gap pensionistico uomo-donna al 36%, ecco il piano per informare

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Il gap retributivo tra uomini e donne arriva fino alle pensione. Le donne, infatti, spesso si trovano a pagare, al momento di lasciare il lavoro, un conto salato legato alle scelte di interruzione o riduzione dell’impegno occupazionale compiute durante la loro carriera. Orari ridotti per prendersi cura dei figli o dei genitori, rinunce ad avanzamenti di carriera per stare vicino alla famiglia oppure interruzioni del lavoro per occuparsi di un parente. Si pensi che, ad esempio, una donna su tre lascia il lavoro con la nascita di un figlio, secondo rilevazioni dell’Istat del 2015. Tutto ciò si traduce in un divario pensionistico tra uomini e donne che in Italia è del 36%, due punti in meno della media europea del 38%, ma comunque molto alto (dati riferiti al 2012).

Di fronte a questo scenario l’importante è che le donne siano consapevoli delle scelte fatte, e non si trovino poi sorprese per i risvolti negativi sul trattamento pensionistico che ricevono.  Con questi obiettivi nasce il progetto CL.E.A.R (CLosing the gEnder pension gAp by increasing women’s awaReness), cofinanziato nell’ambito del Programma europe Rec (Rigths equality and citizenship), che vedrà impegnati per i prossimi due anni il dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio, il collegio Carlo Alberto di Torino e la fondazione Centro studi investimenti sociali-Censis. Lo scopo del progetto è proprio quello di fornire alle donne adeguati strumenti conoscitivi riguardo alle scelte lavorative.

beach-bond-chair-160767Nei Paesi come l’Italia, dove i livelli pensionistici sono strettamente legati ai contributi versati nel corso dell’intera storia lavorativa, le donne sono più vulnerabili degli uomini rispetto alle conseguenze di scelte non lungimiranti operate durante l’età lavorativa, dato che ogni interruzione di carriera è destinata a riflettersi direttamente sul livello di pensione che si percepirà in futuro. “Eliminare lo svantaggio economico delle donne anziane – ha sottolineato il capo del dipartimento per le Pari opportunità, Alessandra Ponari, nel corso dell’evento di oggi che ha presentato il progetto CL.E.A.R – rappresenta un importante focus di pari opportunità, dato che questo svantaggio racchiude in sè la storia degli svantaggi economici affrontati dalle donne nel corso del loro intero percorso lavorativo. Allo stesso tempo, in Paesi come l’Italia, dove la popolazione è in progressivo invecchiamento e le donne rappresentano più della metà della popolazione anziana e della popolazione anziana definita ‘povera’, individuare strategie per il miglioramento dei livelli pensionistici delle donne significa agire nella direzione del miglioramento delle condizioni economiche dell’intero Paese“.

care-chain-couple-34761Il progetto si basa su un contenuto scientifico innovativo e una metodologia statistica: uno studio controfattuale su un campione di 750 donne in diverse età lavorative, messo a punto e condotto dal Collegio Carlo Alberto di Torino, testerà  l’efficacia di specifiche attività di tipo formativo finalizzate ad aumentare la conoscenza degli effetti delle loro scelte lavorative sui livelli delle loro future pensioni.  I contenuti formativi, rimodulati alla luce dei risultati dello studio, saranno promossi e diffusi, anche via web, per fornire ad un’ampia platea di donne gli appropriati strumenti conoscitivi che consentano di inserire, tra i fattori che determinano le scelte di partecipazione al mercato del lavoro, anche le ricadute delle scelte stesse sui futuri livelli pensionistici. Per l’intera durata del progetto e al suo termine, il Censis sarà impegnato in attività di valutazione in itinere ed ex post per garantire la qualità delle operazioni e dei risultati.